Danno da infezione nosocomiale

La pandemia da Coronavirus ha evidenziato particolari profili di responsabilità civile a carico delle strutture sanitarie, proprio a causa del propagarsi delle infezioni da Coronavirus contratte presso le strutture stesse. Come individuare i presupposti per richiedere il risarcimento del danno da infezione nosocomiale?

situazione

Ospedali, cliniche e RSA sono diventati i maggiori focolai di propagazione del virus. Per questo motivo da più parti si è incominciato a puntare il dito contro tali strutture. Si imputa loro l’inadeguata prevenzione e gestione del rischio sanitario. Vengono accusate di essere responsabili per “deficit organizzativo”, a causa del quale si sarebbero propagate la maggior parte delle infezioni nosocomiali. In determinate aree e le situazioni emergenziali che strutture ed operatori sanitari si sono trovati ad affrontare, possono tranquillamente essere ricomprese nella c.d. fattispecie della “forza maggiore”. Anche se è innegabile che in alcuni casi sono emersi fortemente profili di responsabilità politico-amministrativa e sanitaria. Le infezioni, seppur in situazioni fortemente emergenziali andavano, ove possibile, evitate o limitate.

Dati precedenti (danno da infezione nosocomiale)

Non si può comprendere il fenomeno nella sua interezza se non si analizzano i dati delle infezioni nosocomiali in Italia nel periodo precedente alla pandemia. Questi i dati della FNOMCEO – Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, nel triennio 2008 – 2010. Complessivamente 2.269.045 infezioni (5-8% dei ricoveri), con 22.691 decessi. Il costo a carico del Servizio Sanitario Nazionale che oscillerebbe tra 4.8 e 11.1 miliardi di euro. Questi numeri sono alla base di un’analisi complessiva del fenomeno infettivo.  

Nesso di causalità

Non è semplice individuare il nesso di causalità di un’infezione nosocomiale. La cosa diventa ancora più ardua per l’infezione da Covid-19. Il virus in questione riesce a propagarsi con grande facilità e nella maggior parte dei casi coloro che lo hanno contratto non presentano sintomi apparenti. Riuscire a dimostrare luogo e modalità di contagio, soprattutto in una situazione emergenziale generale, è molto difficile e rischioso. L’allerta per la diffusione del virus risale almeno al 22.2.2020. In tale data in cui il Ministero della Salute ha emanato la prima circolare contenente la normativa obbligatoria per le strutture sanitarie. Qualora tali regole non fossero state rispettate, potrebbero configurarsi profili di responsabilità delle strutture.

Conclusioni

Come individuare i presupposti per richiedere il risarcimento del danno da infezione nosocomiale? La responsabilità delle strutture sanitarie (e delle RSA) è di tipo omissivo. Non hanno impedito la diffusione del Covid-19, causando l’infezione dei pazienti e personale sanitario, e talvolta la morte. La responsabilità sanitaria delle strutture in caso di infezioni nosocomiali da Covid-19 deve essere però valutata caso per caso. Le modalità di gestione del rischio clinico, il rispetto delle previsioni normative ministeriali e l’adozione delle linee guida e delle buone pratiche indicheranno il comportamento di ogni singola struttura. Solo analizzando il singolo caso si potrà comprendere l’insorgenza di profili di responsabilità.